Treviso, 24 marzo: all’Open Sunday ex caserma Piave, Alberto Leoncini e Rimaflow-Amaro Partigiano

Domenica 24 marzo 2024 alle ore 14,15 presso il Centro Sociale Django (Ex Caserma Piave, via Monterumici 11-parcheggio area Eden) avrà luogo la presentazione di “Economia mista e partecipazioni statali. Ragioni prospettive e orientamenti per un sistema di impresa pubblica nel terzo millennio” (Editore Indipendenza-Francesco Labonia), interviene l’autore Alberto Leoncini, avvocato di Treviso e collaboratore di Indipendenza.

Tra gli ambiti individuati nella pubblicazione per la ricostituzione di un sistema di economia mista anche le imprese confiscate e abbandonate all’esito dei processi di delocalizzazione produttiva, di qui l’intersecarsi dell’iniziativa con l’esperienza dell’impresa recuperata Ri-maflow che interverrà con la testimonianza di Luca nella prospettiva di affiancare all’analisi giuridico-economica la concretezza dell’iniziativa intrapresa dai lavoratori della ex Maflow all’esito del processo di delocalizzazione nel tentativo di contrastare la spirale recessiva e di deindustrializzazione, attivando un modello di sviluppo compatibile con l’ambiente e la funzione sociale dell’impresa.

Il quadro recessivo ormai strutturale dal 2008 ha reso visibile la necessità di un ripensamento profondo delle dinamiche di organizzazione economica sia sul piano individuale che collettivo, di qui la necessità discussa nella pubblicazione di articolare un sistema di economia mista con l’intervento pubblico come fattore strutturale e qualificante in termini radicalmente nuovi rispetto alle esperienze del passato, che viceversa hanno in larga parte tradito lo spirito della Costituzione del 1948, contrapponendolo alla retorica delle ‘riforme’ e al loro portato regressivo.

Coordina i lavori e gli interventi Lorenzo Feltrin, sociologo del lavoro e ricercatore universitario.

Seguirà degustazione con Amaro Partigiano, uno dei prodotti Rimaflow disponibili alla ‘Bottega de la Piave’.

Possibilità di pranzo sociale vegetariano o vegano al CS Django, prenotazione in loco o a Enzo Bottecchia enzobottecchia@gmail.com

Parcheggio area Eden- Linee trasporto pubblico MOM fermata Viale Montegrappa 6-11-21 urbane/ Extraurbane Noale-Padova, Montebelluna-Valdobbiadene, Bassano del Grappa, Morgano, Castelfranco Veneto-Cittadella-Vicenza.

Economia mista e partecipazioni statali. Ragioni, prospettive e orientamenti per un sistema di impresa pubblica nel terzo millennio

Disponibile la monografia dell’avv. Alberto Leoncini Economia mista e partecipazioni statali. Ragioni, prospettive e orientamenti per un sistema di impresa pubblica nel terzo millennio (Indipendenza-Editore Francesco Labonia).

L’opera riunisce ed elabora contributi dell’autore sui temi dell’economia mista e sul ripensamento delle modalità dell’intervento pubblico nel mercato.


Modalità d’ordine, scheda e indice sono reperibili qui

L’assenza di una prospettiva sistemica con riferimento al ruolo dello Stato nella sfera economica e nella dinamica dei relativi rapporti è alla base del fallimento di ogni recente iniziativa critica e socialmente emancipativa: a partire da tale ipotesi di ricerca viene declinato un percorso verso un’opzione di economia mista che dia concretezza e attualità allo spirito della Costituzione del 1948.
Enti locali, Cassa Depositi e Prestiti, economie carcerarie, imprese confiscate e abbandonate, procedure concorsuali, società partecipate, responsabilità degli enti da reato e apparato giurisdizionale alcuni snodi di intervento a partire dai quali organizzare i rapporti economici su basi partecipative, ricostruire la proprietà pubblica e strutturare un’opposizione conflittuale rispetto alla filiera delle istituzioni sovranazionali promotrici della catastrofe economica, sociale e politica le cui conseguenze quotidianamente vengono subite da strati largamente maggioritari della popolazione.
Nessuna accondiscendenza o legittimazione nei confronti del ceto politico e della classe dirigente che ci hanno portato dove siamo né alcuno sguardo al passato, ma articolazione di un rinnovamento istituzionale ed economico in grado di contrapporsi alla retorica delle riforme e al loro portato regressivo, saldandosi con le più avanzate esperienze di trasformazione del modello economico per garantirne compatibilità ambientale e capacità di redistribuzione del benessere.

autopresentazione dell’autore

VenetoBanca: gli avvocati scrivono al ministro Nordio

L’avv. Alberto Leoncini sottoscrive la missiva di 34 avvocati al neo ministro Nordio su VenetoBanca, a tutela dei risparmiatori azzerati.

Corriere del Veneto, mercoledì 9 novembre 2022, p. 11
La tribuna di Treviso, mercoledì 9 novembre 2022, p. 2

TrevisoToday

Indennizzi banche venete, appello ai parlamentari: “Consap rispetti i patti”.

“Serve un intervento del legislatore in merito ai rigetti degli indennizzi ai risparmiatori coinvolti nel tracollo delle banche venete”. A dirlo è un nutrito gruppo di avvocati tra coloro che hanno aiutato numerosi risparmiatori nella predisposizione della domanda di indennizzo. Da fine 2021, infatti, Consap ha comunicato una serie di “rigetti” per coloro che hanno superato i due requisiti per accedere al fondo con regime forfettario e cioè un reddito inferiore ai 35 mila euro o un patrimonio mobiliare inferiore a 100 mila euro. Queste persone, infatti, all’atto della domanda, avevano dichiarato di possedere almeno uno di questi requisiti, risultato insussistente dopo le verifiche di Agenzia Entrate. “Serve un intervento normativo affinché il risparmiatore che ha sbagliato nella dichiarazione, possa accedere al regime ordinario, previsto per coloro che superavano entrambi i requisiti. Serve, cioè, un provvedimento che consenta il deposito della documentazione prevista in questi casi, afferente alle violazioni massive”, dicono i professionisti. Durante il periodo in cui era possibile caricare le domande, infatti, Cosap aveva comunicato che, in caso di erronea indicazione dei presupposti sul reddito, la pratica sarebbe passata dal regime forfettario a quello ordinario, nonché sarebbe stata valutata la scusabilità dell’errore. Consap aveva anche diramato due comunicati su questo, il 19 giugno 2020 e il 06 agosto 2020. Anche il servizio informazioni aveva fornito telefonicamente queste indicazioni. Così, però, non è stato e Consap, anziché dar corso a quanto comunicato ai risparmiatori, ha direttamente bocciato le domande senza consentire il passaggio all’ordinario. “Troviamo ingiunto che i risparmiatori subiscano questo trattamento dopo che era stato loro promesso un passaggio all’ordinario”, continuano i legali. In molti casi si tratta di superamenti minimi, anche di soli 170,00 euro rispetto al limite. Si tratta di risparmiatori per lo più anziani, persone non abituate a questo tipo di pratiche e che si sono semplicemente sbagliate. Va, poi, considerato che il reddito imponibile può essere inferiore ai 35 mila euro, mentre quello complessivo no. Non si può pretendere che risparmiatori semplici possano comprendere, senza margine di errore, queste differenze. Il fatto che Consap avesse dato la possibilità di correggere l’errore, aveva portato molti risparmiatori a prestare meno attenzione. Queste persone vanno aiutate, non punite in questo modo. Dal momento che sono stati riaperti i termini per il deposito della documentazione con riferimento a coloro che hanno iniziato la domanda senza completarla, e per coloro che non hanno risposto alle richieste di integrazione documentale, non si comprende per quale ragione non venga data la possibilità anche a chi ha errato nella comunicazione dei presupposti reddituali, di inserire i documenti afferenti alle violazioni massive. Tra l’altro, su questo, Consap sta chiedendo solo oggi dei documenti, per provare le violazioni massive, non previsti in precedenza e non reperibili, stante il lungo lasso di tempo trascorso dagli acquisti degli strumenti finanziari. I risparmiatori hanno, così, presentato le richieste alle banche per la trasmissione della documentazione, ma finora sono giunte solo delle risposte in cui si comunica che le ricerche sono in corso. E’ incomprensibile questo cambio di rotta da parte di Consap che sembra attuare una serie di meccanismi per escludere gli indennizzi. “Facciamo un appello ai parlamentari, soprattutto quelli veneti, affinché si interessino con urgenza di questa questione e non lascino soli i tanti cittadini, spesso deboli e disarmati, di fronte a quanto successo. Serve un intervento normativo semplicissimo con cui consentire l’accesso al regime ordinario per coloro che hanno superato i requisiti. Come era stabilito fin dall’inizio. Inoltre è utile un provvedimento affinché le violazioni massive siano valutate con la documentazione disponibile, senza pretendere documenti impossibili da reperire.”, concludono gli avvocati.

  1. avv. Renato Bertelle, foro di Vicenza, renato.bertelle@studiolegalebertelle.it
  2. avv. Emanuele Compagno, foro di Venezia, emanuele@compagno.biz
  3. avv. Alberto Leoncini, foro di Treviso, avv.albertoleoncini@gmail.com
  4. Avv.  Pietro Bertelle, foro di Vicenza, pietro.bertelle@studiolegalebertelle.it
  5. avv. Stefano Antiga, foro di Treviso, avvstefanoantiga@antigalex.it
  6. avv. Katia Doppieri, foro di Vicenza, katia.doppieri@gmail.com
  7. avv. Chiara Altin, foro di Treviso, avv.altin@studiocsoa.it
  8. avv. Andrea Bona, Foro di Venezia, andreabona@inwind.it
  9. avv. Chiara Lorenzetti, Foro di Venezia, avv.chiaralorenzetti@gmail.com
  10. avv. Gaetano Calapai, foro di Vicenza, avvocatogaetano.calapai@gmail.com
  11. avv. Lucia Dal Maso, foro di Vicenza, luciadalmaso@cdmstudiolegale.it
  12. avv. Carlo Anzil, foro di Udine, studio@avvocatoanzil.it
  13. avv. Elisabetta Zuliani,  foro di Udine, studio@avvocatoanzil.it
  14. avv. Diego Giraldo, foro di Vicenza, diego.giraldo@studiolegalemeneguzzo.it
  15. avv. Andrea Frosini, foro di Firenze, frosinipasquini@gmail.com
  16. avv. Paolo Polato, foro di Venezia, info@studiolegalepolato.it
  17. avv. Matteo Zaccaria, Foro di Vicenza, matteozaccaria28@gmail.com
  18. avv. Cristina Ceron, foro di Treviso, avv.ceroncristina@gmail.com
  19. Avv. Alessandro Filippi (Foro Venezia) alessandro.filippi@lexhub.it
  20. Avv. Emanuela Bellini, foro di Verona, avv.bellini@tin.it
  21. Avv. Margherita Candon, foro di Treviso, margherita.candon@avvocatocandon.it
  22. Avv. Filippo Piovan, foro di Vicenza, f.piovan@studiopiovan.com 
  23. Avv. Virgilio Calabrese,  foro di Padova, slc@studiolegalecalabrese.it
  24. Avv. Letizia De Ponti, foro di Vicenza, deponti@studiodeponti.eu
  25. Avv. Elisabetta Zanella, foro di Padova, zanella@slbz.it
  26. Avv. Carlo Spillare, foro di Vicenza, carlo.spillare@studiospillare.com
  27. Avv. Marcella Zanchetta, foro di Vicenza, avvmarcellazanchetta@studiolegalezanchetta.it
  28. Avv. Marisa F. Costelli, foro di Milano, marisacostelli@tin.it
  29. Avv. Denise Pedrali, foro di Brescia, avvocatopedrali@gmail.com
  30. Avv. Romina Zanvettor, foro di Brescia,  r.zanvettor@rzlex.it
  31. Avv. Giulia Marchiori, foro di Vicenza, giulia@studiolegalemarchiori.it
  32. Avv. Alessandro Imbruglia, foro di Barcellona, aleimbstudio@gmail.com
  33. Avv. Andrea Zuffellato , foro di Padova,   andrea@zuffellato.net
  34. Avv. Federico Partele, foro di Treviso, info@studiolegalepartele.it
  35. Avv. Claudia Recanatini, foro di Vicenza, claudia.recanatini@studiolegalerecanatini.it
  36. Avv. Pietro Guidotto,  foro di Treviso, avv.guidotto@gmail.com
  37. Avv. Massimi Pieri frosinipasquini@gmail.com
  38. Avv. Ivan Bottazzo , foro di Vicenza, bottazzo@rozzimarinepartners.com
  39. Avv. Giulia Vigna, foro di Vicenza, studiogiuliavigna@virgilio.it
  40. Avv. Nadia Forlin, foro di Treviso, studiolegaleforlin@libero.it
  41. Avv. Giancarlo Barracato, foro di Termini Imerese, giancarlobarracato1@gmail.com
  42. Avv. Lorenzo Pistone, foro di Treviso, avv.lpistone@gmail.com
  43. Avv. Maria Bruschi, foro di Treviso, info@avvocatobruschi.it
  44. Avv. Dario Meneguzzo, foro di Vicenza, dario.meneguzzo@studiolegalemeneguzzo.it
  45. Avv. Michele Vettore, foro di Vicenza, studiolegale@vettore.it
  46.  Avv. Camilla Cusumano, foro di Verona, c.cusumano@legalfsirm.it

Blockchain e criptovalute: evoluzioni e prospettive nell’analisi di Fabrizio Zampieri

Criptovaluta viene ancora segnalato come lemma sconosciuto dal correttore dei programmi di videoscrittura, eppure è il neologismo che indica una vera e propria rivoluzione che sta avvenendo anche nel sistema dei pagamenti e i cui esiti si iniziano a intravvedere nella loro portata deflagrante solo ora; su tali ambiti ci siamo confrontati con Fabrizio Zampieri, analista e consulente finanziario indipendente che sta maturando una specifica attenzione professionale a tale comparto e alle sue dinamiche.

  • Nel pieno della crisi finanziaria del 2008/2009 nasceva Bitcoin, la prima e più nota criptovaluta. Qual è il bilancio a quasi dieci anni di distanza per questo ambito in impetuosa espansione?

A 8 anni dalla nascita del Bitcoin si può affermare che il bilancio è senz’altro positivo, anche oltre le aspettative per chi ha creduto in questa criptovaluta. Da un punto di vista prettamente monetario e speculativo il valore del Bitcoin è volato dai pochi centesimi di dollaro di quotazione degli inizi 2009 ad oltre 7.500 usd di questi giorni (nov. 2017); ma anche per chi avesse acquistato la valuta digitale nemmeno 1 anno fa a circa 1.000 usd per 1 BTC, avrebbe incamerato performance stellari. Non vi nascondo che molte persone sono diventate milionarie solamente investendo poche centinaia di dollari/euro alla nascita del Bitcoin ed anche negli anni seguenti.

Ma, oltre al puro aspetto monetario, il Bitcoin ha dato vita anche ad altri aspetti positivi, ovvero alla nascita della blockchain che secondo il mio punto di vista rivoluzionerà la nostra vita, in moltissimi settori.

  • Le criptovalute hanno dato vita alle piattaforme blockchain, che probabilmente espanderanno la loro sfera di operatività anche ad altri comparti: una trasformazione epocale oggi ancora inespressa, quali le prospettive di maggior interesse rispetto a questa tecnologia? .

Non è facile spiegare il concetto di blockchain alla gente comune (molto spesso nemmeno gli operatori finanziari ne conoscono le caratteristiche ed il funzionamento); potremmo dire con un esempio piuttosto grossolano che se la criptovaluta rappresenta un’automobile, la blockchain è l’autostrada sulla quale corre l’auto, ovvero il Bitcoin e le altre valute digitali non potrebbero funzionare senza la blockchain. Potremmo definire la blockchain come un database dove, tramite la tecnologia peer-to-peer, è possibile conservare e visualizzare tutte le transazioni del Bitcoin avvenute dal 2009 ad oggi, un sistema di verifica aperto a tutti e che non ha bisogno del regolamento delle banche o dei governi. E questa tecnologia può essere applicata a tutti i settori dove sia necessaria una relazione tra persone e gruppi. Sarà possibile per esempio per un risparmiatore comprare azioni e titoli senza l’intervento della banca pagando quindi commissioni più basse e in maniera rapida e veloce; per alcuni atti non sarà più necessaria la presenza del notaio, e lo stesso dicasi per avvocati, commercialisti ed altri consulenti; non sarà più necessario rivolgersi alle agenzie immobiliari per le compravendite di immobili e terreni; sarà anche possibile svolgere votazioni elettorali rimanendose tranquillamente a casa propria e votando tramite il proprio computer. Come vedete, moltissimi ambiti della nostra vita sociale ed economica verranno influenzati dal fenomeno delle blockchain.

Per certi aspetti siamo ancora agli inizi dei cambiamenti epocali che mi aspetto ma, con l’ausilio della tecnologia sempre più avanzata e perfezionata, sono convinto che nei prossimi 2-3 anni assisteremo già a notevoli sviluppi ed innovazioni.

  • È corretto affermare che le criptovalute non siano sequestrabili? Vi sono degli strumenti per evitare un’infiltrazione della malavita transnazionale di questo strumento?.

È vero, una volta che gli euro, i dollari, le sterline e le altre valute vengono convertite in Bitcoin o in altre criptovalute (attualmente ne esistono in circolazione circa 900) e vengono depositate nei wallet (portafogli) personali, diventano impignorabili ed insequestrabili poiché le chiavi d’accesso e di identificazione dei portafogli sono rappresentate da codici alfanumerici che garantiscono quindi l’anonimato del suo titolare.
Conseguentemente c’è il rischio che le criptovalute vengano utilizzate anche da malavitosi internazionali  per regolarizzare compra/vendite di beni e servizi illegali proprio in virtù delle caratteristiche di anonimato delle transazioni. Bisogna però sapere che tutte le transazioni in Bitcoin o in altre criptovalute che avvengono, essendo caratterizzate da uno specifico codice (hash), sono tracciabili e visibili in qualsiasi momento da chiunque possegga un computer ed una linea internet.

Scusate ma prima della nascita del Bitcoin, forse le transazioni finanziarie malavitose non sono mai esistite..??; non dimentichiamo che attualmente le transazioni derivanti da operazioni malavitose (droga, armi, terrorismo, ecc…) avvengono ugualmente tramite i circuiti finanziari tradizionali spesso con la complicità di Banche e Governi…

  • Le criptovalute si basano sulla forza del mercato come luogo di incontro fra domanda e offerta, in prospettiva vede comunque dei margini di intervento regolativo/normativo da parte di soggetti nazionali o trans/sovranazionali?

Anche i prezzi del Bitcoin e delle criptovalute vengono determinati dall’incrocio tra la domanda e l’offerta degli utilizzatori come avviene per qualsiasi scambio di bene e servizio. Basandosi su una tecnologia decentralizzata (il mercato delle criptovalute non è controllato dalle banche centrali) e condivisa (chiunque può partecipare e visualizzare qualsiasi transazione in ogni momento) il rischio è quello che gli Enti regolatori tradizionali vogliano intervenire per cercare di applicare normative non tanto per regolarizzare il mercato ma soprattutto per non perdere il potere ed il controllo su nuove possibili forme di entrate finanziarie e fiscali. Il fenomeno delle criptovalute però si sta sviluppando su scala mondiale e quindi bisognerebbe riuscire a mettere d’accordo numerosissimi Governi e Banche Centrali per contrastarle, cos a che reputo di non facile attuazione.

  • Come valuta i vincoli posti dal governo cinese alla circolazione del Bitcoin nel settembre 2017? Un ‘gioco di potere’ o la paura di un fenomeno potenzialmente in grado di destabilizzare equilibri economico-finanziari consolidati?

Le Autorità cinesi non hanno limitato la circolazione del Bitcoin ma hanno solamente regolarizzato e messo dei paletti alle ICO (Initial Coin Offering), ovvero la nascita di nuove criptovalute che permette ai promotori dei progetti  di raccogliere denaro dietro assegnazione di nuove valute digitali; in altre parole le ICO attualmente danno la possibilità a chiunque di raccogliere denaro senza dover sottostare ai medesimi regolamenti e rigidi vincoli  ai quali devono sottostare per esempio le società che fanno raccolta di capitale tramite emissione di azioni e/o obbligazioni. In parole più semplici, l’emissione di nuove monete non è ancora regolamentata secondo criteri finanziari.

Per ciò che concerne il Bitcoin nello specifico invece la Cina rappresenta uno dei Paesi dove è concentrato il maggior numero di users e miners al mondo, ovvero quelle persone e società che contribuiscono a creare e far funzionare il Bitcoin.

  • Come si indirizza la sua attività consulenziale ai potenziali interessati al comparto?

L’interesse verso il Bitcoin ed il mondo delle criptovalute continua a crescere e sempre più persone, di qualsiasi categoria lavorativa e sociale, chiedono maggiori informazioni e delucidazioni. Oltre a spiegare le caratteristiche tecniche delle criptovalute, delle blockchain, delle ICO, ecc… bisogna indirizzare la clientela anche verso gli Exchange più seri ed affidabili per l’apertura dei wallet e per iniziare a convertire la valuta tradizionale in Bitcoin. Non dobbiamo infatti dimenticare che internet è anche il regno dei truffatori e degli hacker. Il consiglio è quindi quello di rivolgersi ad un professionista serio e preparato nel caso decideste di avvicinarvi a questo nuovo mondo che rivoluzionerà ben presto la nostra vita.

Intervista a cura di Alberto Leoncini

articolo liberamente riproducibile previa indicazione della fonte

L’avv. Alberto Leoncini intervistato da SOS WP su GDPR e privacy

L’avv. Alberto Leoncini è stato intervistato da Andrea Di Rocco per il canale youtube di SOS WP in materia di privacy e GDPR (Reg. UE 679/2016), sia con riferimento all’ambito on line che off line.

Cashback e fidelizzazione del consumatore: per un inquadramento dogmatico e teorico

La più promettente frontiera della fidelizzazione del consumatore, sia on line che off line nel commercio di prossimità, è probabilmente il cashback, ovverosia la restituzione in denaro di una percentuale/quota sul volume d’affari acquistato presso un circuito, una catena o un canale d’acquisto. Particolarmente promettente, si diceva, perché consente di indurre il consumatore a integrare le proprie attività di acquisto elettronico con quelle tradizionali.

Al fine di inquadrare la fattispecie vi è da dire che l’ottica del fenomeno è quella di considerare il volume di spese generato dal consumatore nel suo paniere complessivo, indipendentemente dal contratto stipulato di volta in volta: se è vero che la compravendita è sicuramente la regina, ai fini del cashback possono valere anche altri contratti come l’assicurazione per l’auto, i canoni di un leasing o pacchetti turistici per le vacanze. Questo dato di partenza è centrale per analizzare giuridicamente la fattispecie, difatti va categoricamente esclusa la nozione di ‘sconto’ (quindi, giuridicamente, di riduzione del prezzo quale corrispettivo del negozio traslativo posto in essere dalle parti) poiché il cashback non incide sul contratto intercorso tra le parti ma si situa a valle dello stesso, in un momento futuro e incerto (quando il consumatore avrà raggiunto le soglie minime per la corresponsione) e in dipendenza da altri e ulteriori contratti stipulati con soggetti terzi.

Trattandosi di società orientate al profitto, deve essere esclusa l’applicabilità dell’istituto del ristorno mutualistico di cui all’art. 2545bis C.C., che in linea di principio al cashback sarebbe assimilabile e maggiormente affine. Potrebbe invece essere verosimilmente evocabile il ristorno se ci si collocasse all’interno di un gruppo cooperativo paritetico o di una rete di imprese a vocazione sociale non orientate al profitto.

Senza limitarsi a un richiamo generico all’art. 1322 C.C. in materia di autonomia negoziale e meritevolezza di tutela, l’unico istituto a qualche titolo evocabile è quello della donazione remuneratoria di cui all’art. 770 C.C.. Nell’istituto appena richiamato il tratto della liberalità proprio della donazione sia, nella sostanza, recessivo residuando solo il nocciolo primigenio dell’istituto donativo, cioè la spontaneità (nullo iure cogente), difatti al secondo comma, la legge si incarica di esplicitare che persino la conformità agli usi, fonte di rango più basso (art. 1 preleggi), è idonea a escludere la donazione, proprio sull’assunto che l’agente operi nella convinzione di adempiere a un dovere in qualche modo giuridico o percepito come tale nella comunità di riferimento. Se è dunque vero che qui ci troviamo di fronte a un contratto con reciproci diritti e obblighi, spesso stipulato in via adesiva con il soggetto che promette il cashback, che può dunque rientrare a pieno titolo nel dipanarsi dell’autonomia negoziale degli operatori, vi è però da guardare alla sproporzione spesso evidente fra la somma rimborsata all’acquirente del servizio e quella dallo stesso corrisposta per il suo acquisto (la somma restituita può arrivare nella più ottimistica delle ipotesi al 10%, ma nella stragrande maggioranza dei casi non supera il 2-4%), a tal proposito si potrebbe ricuperare la previsione dell’art. 770 C.C. laddove parla di servizi resi: in un’ottica di interpretazione evolutiva del sistema, proprio la globalità dell’ottica considerata dalle operazioni di cashback potrebbe essere utilmente sussunta nella previsione normativa, rientrando quindi l’operazione economica nelle piccole dazioni monetarie della vita comune.

Sul piano ricostruttivo, quindi, appare più fondato parlare di una fattispecie complessa a formazione progressiva costituita da un contratto tipico e una liberalità d’uso giuridicamente meritevole di tutela in un quadro di autonomia contrattuale.

Avv. Anna Rita Freda

Avv. Alberto Leoncini

Viaggio semiserio tra la burocrazia e la società in trasformazione: incontro con Italo Franco

Il giorno martedì 9 gennaio 2018 alle ore 18,00 presso la libreria San Leonardo (Piazza Santa Maria dei Battuti 16, Treviso) verrà presentato il testo ‘Viaggio semiserio tra la burocrazia e la società in trasformazione, Da Kafka in salsa italiana alla società disorientata’ (Cleup, Padova) del giudice Italo Franco, dialogheranno con l’autore l’avv. Anna Rita Freda e Alberto Leoncini. Porterà il saluto dell’amministrazione civica, che patrocina l’evento, l’assessore Luciano Franchin. Seguirà dibattito.

Il testo costituisce la sintesi e il punto di arrivo di una lunga esperienza da operatore della giustizia, che ha impegnato per molti anni il giudice Franco presso il TAR del Veneto, consentendogli di analizzare e sedimentare le evoluzioni dei più cruciali temi per la cittadinanza: il rapporto fra cittadino e perimetro pubblico, evoluzione dei pubblici poteri nella globalizzazione, diritti fondamentali e modello economico. Un testo che affronta con chiarezza espositiva e linearità i più urgenti snodi del dibattito sociale e giuridico contemporaneo, vagliandoli con sguardo critico e acume prospettico coniugando un’ottima accessibilità anche per un pubblico generalista.

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Condividiamo alcune immagini dell’incontro con il giudice Italo Franco del 9 gennaio 2018  qui con il dott. Alberto Leoncini e l’assessore alla cultura del Comune di Treviso Luciano Franchin.

Le foto sono gentilmente concesse dall’autrice, MariaEster Nichele.

assessore Franchin, giudice Italo Franco e dott. Alberto Leoncini
assessore Franchin, giudice Italo Franco e dott. Alberto Leoncin
dott. Alberto Leoncini, giudice Italo Franco e assessore Franchin